Recupero crediti

Qualora il recupero del credito in via stragiudiziale (che consente di ridurre tempi e costi) non porti ad alcun risultato, il ricorso al tribunale è l’ultima via da percorrere. Tutte le fasi dell'azione legale verranno tempestivamente programmate per rispettare i tempi concordati e svolte a condizioni economiche molto competitive.

 

Grazie a specifici supporti tecnologici si eseguiranno accertamenti economico/patrimoniali sul debitore per valutare l'opportunità di avviare l’azione giudiziaria, questo per garantire al cliente/creditore una seria aspettativa di recuperare il credito insoluto.

 

Se dalle ricerche emerge il possesso di capitali o beni pignorabili di valore uguale o maggiore al credito insoluto verrà attivata l'azione legale, ma la mancanza di beni pignorabili da parte del debitore rende il recupero crediti giudiziale del tutto svantaggioso per il creditore in termini economici (ulteriori oneri costituiti dalle competenze legali nonché dalle spese di procedura).

 

In taluni casi, però, soprattutto per i crediti di importo elevato, anche in presenza di un esito negativo certo, potrebbe essere utile procedere comunque con l’azione legale contro il debitore, al solo ed esclusivo fine di portare correttamente in detrazione fiscale il credito inesigibile.

 

Il recupero del credito è perseguibile anche attraverso la cessione del credito con il quale il creditore trasferisce ad altro soggetto il proprio diritto di credito. In genere, per la validità della cessione non è necessaria l’accettazione od il consenso del debitore ceduto, il quale è tenuto ad adempiere la propria obbligazione al nuovo soggetto.